Premetto dicendo che amo Neri Pozza, è una delle mie case editrici preferite e – al netto dei gusti personali sulle storie proposte – riesce sempre a offrire prodotti di altissima qualità, non solo dal punto di vista narrativo ma anche redazionale. Cioè, guardate anche solo la copertina di “Terra crudele” di Ann Weisberg (ed. Neri Pozza, 2019): è intensa, evocativa, struggente. Soprattutto fa venire voglia di capire cosa si celi dietro quei pugni chiusi, quel vestito scuro stretto tra le dita. Lo ammetto: io l’ho preso senza nemmeno leggere la trama. A scatola chiusa.

E sì, sono consapevolissima del fatto che la copertina ha spesso più a che fare col marketing che con la letteratura. So anche benissimo che a Neri Pozza hanno probabilmente un ufficio grafico e creativo con tutti i crismi, capacissimo di fare il suo lavoro. Ciononostante è stata la fiducia nella casa editrice a far sì che mi fidassi a scegliere un libro a scatola chiusa. Quindi, tanto di cappello.

“Terra crudele”: se la protagonista è l’attesa

Siamo nello Utah, anno 1888, inverno. Il paesaggio è ammantato di neve. Dalla sua casa nel paese di Junction, ai piedi di un aspro canyon, Deborah Taylor attende il ritorno a casa del marito Samuel, riparatore di carri itinerante, partito settimane prima e stranamente in ritardo. Come tutti gli abitanti di Junction, anche Deborah e Samuel sono mormoni e si sono insediati qui – in questo territorio durissimo e scosceso – per sfuggire alle rigide norme imposte dalla loro chiesa. Nels, l’amico di sempre, ha avvistato una frana lungo il sentiero e Deborah sa che dovrà aspettare ancora a lungo prima di poter riabbracciare l’amato marito…

Poi, però, qualcosa cambia tutto. Un colpo alla porta, nel cuore della notte: è un uomo in fuga, un fratello mormone in fuga dalla legge, che punisce severamente i mormoni e il matrimonio plurimo che alcuni di loro sostengono come chiamata divina. Non è la prima volta che Samuel e Deborah aiutano i poligami in fuga: ma è la prima volta che un fuggiasco si presenta a gennaio, tallonato da un maresciallo federale in persona. Ed è la prima volta, anche, che Deborah è sola. E da sola, con l’aiuto prima di Nels e poi dell’intera comunità, dovrà capire come fare per salvare il suo paese dall’accusa di complicità con un crimine, accusa che aizzerebbe l’odio verso i mormoni dritto contro la cittadina di Junction…

“Terra crudele” è un romanzo che parla di attesa.

Deborah attende il ritorno del marito. Nels attende il ritorno dell’amico. Entrambi attendono l’arrivo del maresciallo. Si attende la neve e si attende il disgelo. Si attende, e basta, circondati da una natura di struggente bellezza e terribile pericolosità. Ed è nell’immobilità ghiacciata che permea tutto questo attendere, esplode la forza quieta ma vibrante di Deborah, protagonista intensa e toccante di una vicenda che si dipana lentissima, quasi gocciolando pagina dopo pagina, e proprio per questo finisce per catturare anche il lettore. Con il cuore in gola. Insieme a Deborah.

Perché leggerlo

  • “Terra crudele” è un romanzo che insegna il gusto dell’assaporare una lettura. Parola dopo parola. Eppure il ritmo non langue: cresce come un’onda silenziosa, come l’eco di una valanga nei canyon.
  • Le descrizioni della gloriosa natura che circonda Junction valgono da sole tutto il libro. Parla di una terra ruvida, aspra, difficile, eppure di una bellezza struggente e vibrante, carica di presagi.
  • Difficile non sentirsi sorelle di Deborah Taylor. Lontana anni luce dallo stereotipo dell’eroina esuberante, proattiva, che scalza dogmi con la forza del suo carattere, Deborah è quieta come un lago calmo, ghiacciato, sotto cui si celano infinite profondità. E’ mormona, ma condanna il matrimonio plurimo in virtù della sofferenza patita dalla madre, rimpiazzata negli affetti del padre dalla “seconda moglie”. Intimamente insofferente ai rigidi dettami di una chiesa asfittica, trova la sua dimensione in un piccolo paese fondato da dubbiosi, come lei e Samuel, rispetto a quei dogmi. E’ tenace, sveglia, fragile, curiosa, innamorata, vibrante di forza silenziosa.
  • Al di là dei gusti personali, dal punto di vista narrativo funziona. Cavolo se funziona.

Lo consiglio se…

Se non vi spaventano i libri che fanno della lentezza il proprio punto di forza. Se amate (come li amo io, ma questo si era capito, giusto?) i romanzi storici. Se siete curiosi di addentrarvi nei meandri del mondo mormone, con tutte le sue contraddizioni. Se apprezzate le ambientazioni estreme. In generale, “Terra crudele” è un libro da leggere se sapete apprezzare i romanzi densi, gravidi di significato. Non è un libro leggero, quindi se state cercando la lettura da spiaggia non mi sentirei di consigliarvelo: andrebbe meglio questo